La settima edizione
del “Premio Internazionale per la Filosofia Karl-Otto Apel”,
l’attesa onorificenza che ogni anno viene consegnata a insigni
filosofi, è stata assegnata alla filosofa Adela Cortina, figura di
rilievo della scuola filosofica continentale europea di area
spagnola. “Adela Cortina – si legge nelle motivazioni del premio –,
figura autorevole della filosofia spagnola contemporanea, è autrice
di numerosissimi studi che vanno dalla filosofia pratica
all’antropologia filosofica, dalla filosofia trascendentale e del
linguaggio alla ricerca etica di base. Ampio spazio ha dato e
continua a dare Adela Cortina agli studi sull’etica del discorso
nella prospettiva dell’individuazione di un’etica minima
universalizzabile, sviluppando l’originalissimo paradigma dell’etica
del cuore”. Secondo Adela Cortina “la fondazione dell’etica e anche
la sua applicabilità hanno le loro radici non solo nella ratio
umana, ma anche nel cuore e nel sentimento dell’uomo. Senza la parte
emotiva, affettiva, in altri termini: del cuore, non è possibile
nessuna etica civica”. “L’educazione morale deve muoversi, quindi,
sul doppio binario di educazione razionale e educazione dei
sentimenti o del cuore. Senza l’educazione del sentimento è
impossibile che l’essere umano possa battersi per la giustizia. La
giustizia non si realizza solo per via del ragionamento, premette
piuttosto il riconoscimento dell’altro”. La vincitrice ha concluso:
“Senza il presupposto della dimensione affettiva dell’uomo, è
impossibile pensare in termini di giustizia sociale e di un’etica
trasferibile sul piano della vita quotidiana”.
Ha aperto i lavori
Maria Francesca Corigliano, assessore alla Cultura della Provincia
di Cosenza, sottolineando l’importanza del tema nella situazione
attuale. Alla relazione di Maria
Francesca Corigliano si sono affiancati gli interventi di Fabio
Angilica (assessore del Comune di Cetraro), Claudia Andreoli
(presidente del Consiglio del Comune di Acquappesa) e Antonella
Valenti (prof.ssa di Pedagogia speciale all'Unical), delegata a presenziare alla cerimonia di
premiazione dal direttore del
Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria,
prof. Raffaele Perrelli.
Michele Borrelli,
fondatore del Centro filosofico internazionale e presidente della
giuria del premio internazionale per la filosofia Karl-Otto Apel, ha
sottolineato la necessità dell’etica nel mondo globalizzato. “Il
mondo senza etica non ha senso”, così le sue parole e ha poi
continuato: “E come faremmo a parlare di vita compiuta, di bene
comune, di morale pubblica, di etica delle istituzioni e di
uguaglianza tra i popoli e di giustizia e di libertà senza un
orizzonte di senso? Ed è pensabile un orizzonte di senso,
socialmente e mondialmente rilevante, che non sia un orizzonte
orientato a valori morali, etici, di convivenza civile e convivenza
planetaria?”. A queste parole ha affiancato quelle conclusive che
hanno aperto alla lectio magistralis della vincitrice del
premio Karl-Otto Apel 2013: “Ma di quale etica parliamo? Quale etica
per quale futuro? Abbiamo ancora un linguaggio comune, condiviso,
condivisibile capace di conferire all’etica un fondamento? E quali i
possibili criteri per una simile fondazione? E poi, come applicare
l’etica nei contesti della vita quotidiana?”.
Anche all’interno di
questa edizione sono stati conferiti Attestati di merito per la
Cultura a personalità di spicco del territorio calabrese
(Arcangelo Badolati, Gianni Speranza, Orlandino Greco). Nelle
motivazioni si legge: “Arcangelo Badolati, giornalista e scrittore,
esperto straordinario e originale, attento e critico della realtà
meridionale, figura impegnata nella lotta contro la corruzione e per
la cultura della legalità”; “Gianni Speranza, forte personalità
impegnata in politica nel territorio difficile del lametino: un
esempio di buona politica, una speranza per i giovani”; “Orlandino
Greco, personalità dal forte senso etico, vissuta nelle istituzioni
e nella vita quotidiana, per una politica orientata al fine di una
vita buona alla ricerca della felicità”.
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