Prof. Dr. Phil. Michele Borrelli, M.A.

  (2 gennaio 1947 – 3 marzo 2021)

Michele Borrelli, filosofo e pedagogista italiano, compie i suoi studi universitari in Germania, dove insegna Didattica delle Scienze Sociali, Pedagogia Storico-Sistematica e Pedagogia Interculturale, prima di trasferirsi in Italia. Nasce nel 1947 ad Acquappesa, cittadina calabrese sul Tirreno cosentino. Da giovane, dopo la morte del padre, emigra in Germania dove si forma filosoficamente alla Scuola di Gieβen. Studia Antropologia, Romanistica, Scienze Politiche e Scienze Pedagogiche presso la Justus Liebig-Universität di Gießen (Dipartimento: Didaktik der Sozialwissenschaften) conseguendo nel 1972 lo Staatsexamen für das Lehramt an Haupt- und Realschulen . Dopo lo Staatsexamen consegue i titoli accademici di M.A -Magister Artium nel 1974 e di Dr.Phil. -Doktor Philosophie nel 1978 (nella stessa Università di Gießen). Professore universitario nella Bergische Universität Wuppertal, ha insegnato anche nella Goethe Universität di Francoforte, nella  Justus Liebig Università di Gießen e nell’Università di Norimberga. Ha pubblicato varie monografie nelle case editrici tedesche: Metzler (Stoccarda), Ehrenwirth (Monaco), Schoeningh (Paderborn), Schneider (Baltmannsweiler). Ha, inoltre, organizzato e coordinato, nell’Università di Gießen, corsi di formazione teorica e tirocinio didattico per l’insegnamento nelle scuole; corsi pedagogico-sperimentali in ambito extrascolastico in Assia (Germania) su incarico della “Landeszentrale für Politische Bildung” (Hessen), Germania; organizzato, coordinato e diretto corsi culturali per lavoratori italiani in Germania su incarico dell’Ente Nazionale ACLI Istruzione Professionale (Stoccarda, Germania), nonché corsi extrascolastici in Austria.

Nel 1988, dopo essere stato docente di Pedagogia Interculturale presso l’Università di Norimberga, ritorna in Calabria dove, a partire dal 1992, diviene titolare della cattedra di Pedagogia Generale nell’Università della Calabria prima come professore associato e poi come professore ordinario fino al suo pensionamento nel 2017. In Italia ha continuato a intrattenere rapporti scientifici con studiosi attivi in Germania, intensificando il dialogo italo-tedesco nelle aree di ricerca della filosofia e della pedagogia.

La sua formazione culturale avviene in Germania in più periodi: in un primo periodo, all’interno della teorizzazione della corrente scientifico-spirituale che va da Th. Litt a E. Spranger, da H. Nohl a E. Weniger e W. Himmerich (primo ciclo di studi) con il conseguimento all’abilitazione in romanistica per le Scuole Medie. In un secondo periodo, all’interno della teorizzazione della Scuola di Gießen (K. G. Fischer/W. Hilligen/R. Schmiederer/S. George), col conseguimento del Magister Artium (secondo ciclo di Studi) nelle aree di ricerca della Didattica delle Scienze Sociali. Segue un terzo periodo di studio in Scienze Politiche (con F. Neumann/A. Andiel)  che abbraccia le aeree di teorizzazione (da  K. Marx a J. A. Schumpeter, da Freud ad Habermas) col conseguimento del Dr. Phil. in  Antropologia Culturale (segue  i corsi di I.-Maria Greverus).

Di qui in avanti, partono le collaborazioni scientifiche e le pubblicazioni con i rappresentanti della pedagogia scettico/critico/trascendentale, all’interno dell’area di teorizzazione che va da Kant a Petzelt (Wolfgang Fischer e Jörg Ruhloff). Ospite, in età giovanissima, assieme a uno dei suoi maestri (K. G. Fischer) a casa di M. Horkheimer (Horkheimer è con Th. W. Adorno il massimo esponente della Teoria Critica), si dedica, nelle sue ricerche, alla teorizzazione di un proprio concetto di Pedagogia Critica e di Pensiero Critico, sviluppando un modello teorico di Pedagogia come ontologia dialettica della società (6a ed. 2010).

Iniziano le collaborazioni filosofiche con Karl-Otto Apel e i filosofi  internazionali della Pragmatica Trascendentale. Tanti i lavori  di traduzione dal tedesco in italiano. Tante le discussioni e gli incontri con Apel e casa sua in Germania e ad Acquappesa, a casa di Borrelli. Tanti gli incontri con i filosofi della pragmatica trascendentale.

Illuminanti sono stati, in Italia, gli incontri con la Comunità Bresciana (Chizzolini/Pierucci) e, soprattutto, l’incontro e i dialoghi con Luciano Corradini (un vero lume di grazia e spiritualità e di riflessione intensa e democratica sulla Scuola Italiana e sulle sue possibili Doverose Riforme).

Nel 2005 ha istituito il Centro Filosofico Karl-Otto Apel (associazione scientifica istituita in collaborazione con il filosofo tedesco) e dal 2007 è stato ideatore e patron del Premio Internazionale Karl-Otto Apel per la Filosofia che ha visto susseguirsi ben 13 edizioni.

Ha fondato e curato «Topologik», Rivista Internazionale di Scienze Filosofiche, Pedagogiche e Sociali.

Nel 2017 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Federale Tedesca, Joachim Gauck, l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Federale di Germania per la cultura e la ricerca scientifica.

Le monografie scritte e curate sono oltre sessanta. Gli articoli in libri collettanei e riviste scientifiche oltre 250.

Le sue aree di ricerca hanno riguardato l’ambito della Pedagogia teoretica e pratica e gli ambiti più strettamente specialistici delle scienze sociali (dalla filosofia ai problemi del linguaggio, dalla sociologia alla teoria della conoscenza e della scienza, dalle impostazioni pragmatiche ai discorsi ermeneutici, e così via).

Il suo lavoro di ricerca ha riguardato la fondazione epistemologica della pedagogia e la riflessività teoretico-pedagogica; storico-pedagogica; pedagogico-didattica; pedagogico-sistematica. Gli studi relativi all’ambito pedagogico-sistematico interessano soprattutto il contesto teorico scientifico-filosofico della pedagogia generale. Gli studi relativi all’ambito storico-pedagogico hanno contestualizzato l’aspetto storiografico e sistematico della pedagogia generale: positivismo filosofico (positivismo e metafisica; positivismo e filosofia; positivismo e politica); positivismo e pedagogia (pedagogia - scienza - etica);  ontologia;  spiritualismo; herbartismo; sociologia e pedagogia (Mosca/Pareto);   istorismo e pedagogia (Croce);  idealismo e pedagogia (Gentile). Gli studi relativi all’ambito pedagogico-didattico hanno contestualizzano la ricerca teorica all’interno della didattica delle scienze sociali: sociologia dell’emigrazione di massa; ecologia; teorie dell’avvento di fascismo e nazionalsocialismo;  teorie liberali;  teorie marxiste;  la divisione internazionale del lavoro; studi sull’economia politica di Turchia, Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Germania.

Un ulteriore settore di ricerca ha riguardato la dicibilità teoretica, la giustificazione filosofica della pedagogia interculturale come disciplina accanto alle altre scienze umane e sociali. Le sue tesi filosofiche di fondazione pedagogica interculturale, fondate soprattutto sull’esperienza in Germania, sono state poi recepite quasi interamente nel mondo scientifico italiano e in altri paesi europei. Con il suo lavoro sulla pedagogia interculturale non ha solo dato un importante contributo alla scienza ma anche a una società più aperta e più tollerante. 

Gli studi relativi all’area della metodologia delle scienze sociali (con riguardo ad alcuni particolari ambiti: semiotica, teoria del linguaggio, pragmatica trascendentale) hanno interessato soprattutto la possibilità di discutere il problema della fondazione delle scienze sociali e, in particolare, di problematizzare il metodo trascendentalpragmatico e il concetto di etica del discorso nella prospettiva di ricostruzione della discorsività scientifico-pedagogica.

Uno dei punti centrali delle sue ricerche è stato dedicato alla ricostruzione dell’evoluzione delle scienze sociali, con particolare riferimento alla pragmatica trascendentale di Karl-Otto Apel. Oltre all’amicizia, lo legavano a Karl-Otto Apel ragioni filosofiche, come la convergenza verso un discorso filosofico che resta fermo sulla necessità dell’universalismo contro ogni frantumazione contestualistica o contingentistica della ragione. Ha dedicato a Karl-Otto Apel, tra l’altro, due volumi: Lettere a Kant – La trasformazione apeliana dell’etica kantiana (3a ed. 2010) e Ermeneutica trascendentale e fondazione ultima di filosofia e scienza – Introduzione al pensiero di Karl-Otto Apel (2008).

Nel libro Lettere a Kant. La trasformazione apeliana dell’etica kantiana, Pellegrini, Cosenza 2005) ha sviluppato una rielaborazione critica della filosofia kantiana secondo la chiave di lettura trascendentalpragmatica, in base al doppio passaggio elaborato da Karl-Otto Apel: dall’Io conoscente al co-soggetto o intersoggetto e dalla separazione-distinzione di ragione pratica, ragione teoretica e ragione estetica all’unitarietà di queste tre accezioni di ragione nella ragione argomentativa. 

Nel libro Ermeneutica trascendentale e fondazione ultima di filosofia e scienza – Introduzione al pensiero di Karl-Otto Apel ha ricostruito, per un verso, le categorie centrali della filosofia trascendentale moderna attraverso un’analisi circostanziata che va da Descartes a Vico, da Kant a Husserl, passando, tra l’altro, per la filosofia analitica da Wittgenstein a Royce, l’ermeneutica fenomenologica da Heidegger a Gadamer e la semiotica di Peirce; per altro verso, ha messo a fuoco la grande elaborazione trascendentalermeneutica apeliana di fondare su basi semiotiche - unitamente alla riformulazione della filosofia trascendentale moderna e soprattutto alla riformulazione della filosofia trascendentale kantiana, nonché alla rifondazione di filosofia e scienza in chiave di fondazione ultima - un progetto postmetafisico di ricomposizione dei presupposti della struttura trascendentale del pensiero che rivoluziona il modo di intendere la conoscenza, la comprensione, la verità e, in ultima istanza, la stessa filosofia.

Di Karl-Otto Apel ha tradotto in italiano e curato i saggi recenti più significativi: Lezioni di Aachen e altri scritti, Pellegrini, Cosenza, 2004; Cambiamento di paradigma. La ricostruzione trascendentalermeneutica della filosofia moderna, Cosenza, 2005; Ermeneutica e filosofia trascendentale in Wittgenstein, Heidegger, Gadamer, Apel, Cosenza, 2006.  

Ha, inoltre, curato (con M. Kettner), Laudatio in honorem Karl-Otto Apel per il suo 85esimo compleanno, Cosenza 2007 e la  Festschrift: Filosofia trascendentalpragmatica/ Transzendentalpragmatische Philosophie – Scritti in onore di Karl-Otto Apel per il suo 85° compleanno, Cosenza, 2007.

Sono usciti, sotto la sua cura, due Numeri Speciali (numero 24/2019 e numero 26/2020) della rivista «Topologik», dedicati a Karl-Otto Apel, che vedono riuniti i maggiori specialisti internazionali della pragmatica trascendentale. Ha partecipato all’opera anche il filosofo Jürgen Habermas. L’opera è stata raccolta in volume unico integrale: Karl-Otto Apel: Vita e pensiero / Leben und Denken, pubblicato da Pellegrini Editore, giugno 2020.

La ricerca di fondazione delle scienze sociali, avviata con la Collana Metodologia delle Scienze Sociali, in un lavoro in comune con la teoria sistemica di Niklas Luhmann e la pragmatica trascendentale di Karl-Otto Apel, in collaborazione con altri autorevoli esponenti della filosofia contemporanea di area soprattutto germanica, ha interessato anche l’area filosofica italiana contemporanea e, anche in questo caso, alcune delle sue voci più autorevoli. Le linee di ricerca filosofica e pedagogica che Michele Borrelli ha ripreso e rimesso in discussione confrontandosi con filosofi, pedagogisti e studiosi delle scienze umane e sociali, sia in ambito nazionale che in ambito internazionale vanno (per quanto riguarda la filosofia e le scienze umane e sociali) dalla pragmatica trascendentale al pensiero debole, dalla crisi della ragione alla critica del postmoderno, dalla rivisitazione delle ontologie metafisiche alla scuola analitica, dalla fenomenologia alla messa in discussione dell’ultimo Heidegger e dell’ermeneutica filosofica di Gadamer; (per quanto riguarda la ricerca pedagogica) dalla crisi del fondamento alla critica dello scientismo, dalla riproposizione di un’idea dialettico-ontologica della pedagogia alla ripresa di un concetto di Bildung che recuperi, in senso diltheyano, la logica delle ‘scienze’ umane e sociali: la riproposizione, cioè, di una linea di ricerca che vede nell’ermeneutica critica la condizione di possibilità del portarsi oltre lo scientismo e riformulare lidea originale di Bildung mediante il recupero, secondo il filosofo-pedagogista Michele Borrelli, di un concetto di ragione che nonostante il dilagare di una ragione frantumata in mille rivoli riesca a ricomporsi, nel senso kantiano, non solo nella sua dimensione teoretica, ma anche e soprattutto, nella sua dimensione pratica e nella sua dimensione estetica.

Nel 2010  pubblica il volume Filosofie contemporanee (a cura e con R. Fornet-Betancourt), traducendo tutte le interviste (prima parte dell’amplissimo testo) con K.-Otto Apel, M. Bunge, R. Fornet- Betancourt, M. Foucault, M. Frank, A. Heller, K. Kosik, J. Kristeva, E. Lévinas, N. Luhmann, R. Panikkar, G. Petrovic, J.-Paul Sartre e traducendo tutti i  contributi in lingua tedesca, presenti nella seconda parte del testo. Contributi di: H. Albert, C. F. Gehtmann, J. Habermas, H. Lübbe, J. Mittelstraß, G. Radnitzky, H. Schnädelbach,  A. Wellmer, W. Welsch.

Nel 2011 è uscito il volume internazionale collettaneo: Pensiero critico - Scritti internazionali/ Internationale Beiträge  in onore (zu Ehren von) Michele Borrelli con contributi di: K.-O. Apel, D. Benner, A. Bernhard, J. Breithausen, F. Cambi, F. Caputo, L. Corradini, A. Cortina, F. Crespi, A. Fabris, Phil. Foray, R.-Fornet Betancourt, M. Gennari, R. Hesse, G. Marramao, H. Merkens, D. J. Michelini, W. Müller, Nadezda Pelcova, A. Portera, J. Ruhloff, G. Vattimo, P. Zedler, G. Zizola.

In uno dei suoi studi recenti Postmodernità e fine della ragione (2010) rovescia la critica che i filosofi postmoderni sferrano alla filosofia metafisica contro lo stesso filosofare dei postmodernisti. Nelle riflessioni sviluppate nei libri La ricerca del fondamento in pedagogia – Contro una pedagogia ridotta a scienza empirica (2011) e  Il tramonto della paideia in Occidente (2013) si coglie, da un lato, il nichilismo in cui è sprofondata la paideia dell’Occidente e, dall’altro, l’ottimismo di uscirne fuori aprendo a un orizzonte di senso che definisce “paideia etica”.

È stato il propugnatore di un Nuovo Umanesimo (per un’etica minima universalmente condivisibile), nel volume pubblicato nel 2017 Nuovo umanesimo o nichilismo. Grandezza e miseria dell’Occidente, da contrapporre all’invadente Nichilismo che mette a rischio la globalità del pianeta terra.

Con il libro Un’etica minima per un pianeta in via di estinzione (2020) propone un concetto di etica che, se riconosciuta e condivisa globalmente, riesca a corrispondere alla necessità di poter garantire la sopravvivenza della vita sul pianeta terra e la sopravvivenza dell’eco-sistema terra nelle sue tante differenziazioni, specificità e diversità, non da ultimo, e nella sua amplissima complessità in generale.

Nel suo ultimo libro L’umano e l’eterno (2021), attraverso la filosofia e la poesia, ha ricercato il senso dell’esistere nella dialettica tra Immanenza e Trascendenza, considerata come cifra portatrice di senso e la sola in grado di poter tracciare significativamente il sentiero breve e interrotto del destino dell’esistenza individuale umana unificando immanenza e trascendenza, l’Umano e l’Eterno, l’essere e il nulla.

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