Michele Borrelli, filosofo e pedagogista italiano,
compie i suoi studi universitari in Germania, dove
insegna Didattica delle Scienze Sociali, Pedagogia
Storico-Sistematica e Pedagogia Interculturale, prima
di trasferirsi in Italia. Nasce nel 1947 ad
Acquappesa, cittadina calabrese sul Tirreno cosentino.
Da giovane, dopo la morte del padre, emigra in
Germania dove si forma filosoficamente alla Scuola
di Gieβen. Studia Antropologia, Romanistica,
Scienze Politiche e Scienze Pedagogiche presso la
Justus Liebig-Universität di Gießen (Dipartimento:
Didaktik der Sozialwissenschaften) conseguendo nel
1972 lo Staatsexamen für das Lehramt an Haupt- und
Realschulen . Dopo lo Staatsexamen consegue
i titoli accademici di M.A -Magister Artium nel
1974 e di Dr.Phil. -Doktor Philosophie nel 1978
(nella stessa Università di Gießen). Professore
universitario nella Bergische Universität Wuppertal,
ha insegnato anche nella Goethe Universität di
Francoforte, nella
Justus Liebig Università di Gießen e
nell’Università di Norimberga. Ha pubblicato varie
monografie nelle case editrici tedesche: Metzler
(Stoccarda), Ehrenwirth (Monaco), Schoeningh
(Paderborn), Schneider (Baltmannsweiler). Ha, inoltre,
organizzato e coordinato, nell’Università di Gießen,
corsi di formazione teorica e tirocinio didattico per
l’insegnamento nelle scuole; corsi
pedagogico-sperimentali in ambito extrascolastico in
Assia (Germania) su incarico della “Landeszentrale für
Politische Bildung” (Hessen), Germania; organizzato,
coordinato e diretto corsi culturali per lavoratori
italiani in Germania su incarico dell’Ente Nazionale
ACLI Istruzione Professionale (Stoccarda, Germania),
nonché corsi extrascolastici in Austria.
Nel 1988, dopo essere stato docente di Pedagogia
Interculturale presso l’Università di Norimberga,
ritorna in Calabria dove, a partire dal 1992, diviene
titolare della cattedra di Pedagogia Generale
nell’Università della Calabria prima come professore
associato e poi come professore ordinario fino al suo
pensionamento nel 2017. In Italia ha continuato a
intrattenere rapporti scientifici con studiosi attivi
in Germania, intensificando il dialogo italo-tedesco
nelle aree di ricerca della filosofia e della
pedagogia.
La sua formazione culturale avviene in Germania in più
periodi: in un primo periodo, all’interno della
teorizzazione della corrente scientifico-spirituale
che va da Th. Litt a E. Spranger, da H. Nohl a E.
Weniger e W. Himmerich (primo ciclo di studi) con il
conseguimento all’abilitazione in romanistica per le
Scuole Medie. In un secondo periodo, all’interno della
teorizzazione della Scuola di Gießen (K. G. Fischer/W.
Hilligen/R. Schmiederer/S. George), col conseguimento
del Magister Artium (secondo ciclo di Studi) nelle aree di ricerca della
Didattica delle Scienze Sociali. Segue un terzo
periodo di studio in Scienze Politiche (con F.
Neumann/A. Andiel)
che abbraccia le aeree di teorizzazione (da
K. Marx a J. A. Schumpeter, da Freud ad
Habermas) col conseguimento del Dr. Phil. in
Antropologia Culturale (segue
i corsi di I.-Maria Greverus).
Di qui in avanti, partono le collaborazioni scientifiche e
le pubblicazioni con i rappresentanti della pedagogia
scettico/critico/trascendentale, all’interno dell’area
di teorizzazione che va da Kant a Petzelt (Wolfgang
Fischer e Jörg Ruhloff). Ospite, in età giovanissima,
assieme a uno dei suoi maestri (K. G. Fischer) a casa
di M. Horkheimer (Horkheimer è con Th. W. Adorno il
massimo esponente della Teoria Critica), si dedica,
nelle sue ricerche, alla teorizzazione di un proprio
concetto di Pedagogia Critica e di Pensiero Critico,
sviluppando un modello teorico di
Pedagogia come
ontologia dialettica della società (6a
ed. 2010).
Iniziano le collaborazioni filosofiche con Karl-Otto Apel
e i filosofi
internazionali della Pragmatica Trascendentale.
Tanti i lavori
di traduzione dal tedesco in italiano. Tante le
discussioni e gli incontri con Apel e casa sua in
Germania e ad Acquappesa, a casa di Borrelli. Tanti
gli incontri con i filosofi della pragmatica
trascendentale.
Illuminanti sono stati, in Italia, gli incontri con la
Comunità Bresciana (Chizzolini/Pierucci) e,
soprattutto, l’incontro e i dialoghi con Luciano
Corradini (un vero
lume di grazia e
spiritualità
e di
riflessione
intensa
e democratica sulla Scuola
Italiana e sulle sue possibili Doverose Riforme).
Nel 2005 ha istituito il Centro Filosofico Karl-Otto Apel
(associazione
scientifica istituita in collaborazione con il
filosofo tedesco) e dal 2007 è stato ideatore e
patron del Premio Internazionale Karl-Otto Apel per la
Filosofia che ha visto susseguirsi ben 13 edizioni.
Ha fondato e curato «Topologik», Rivista Internazionale di
Scienze Filosofiche, Pedagogiche e Sociali.
Nel 2017 ha ricevuto dal Presidente della Repubblica
Federale Tedesca, Joachim Gauck, l’onorificenza di
Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica
Federale di Germania per la cultura e la ricerca
scientifica.
Le monografie scritte e curate sono oltre sessanta. Gli
articoli in libri collettanei e riviste scientifiche
oltre 250.
Le sue aree di ricerca hanno riguardato l’ambito della
Pedagogia teoretica e pratica e gli ambiti più
strettamente specialistici delle scienze sociali
(dalla filosofia ai problemi del linguaggio, dalla
sociologia alla teoria della conoscenza e della
scienza, dalle impostazioni pragmatiche ai
discorsi ermeneutici, e così via).
Il suo lavoro di ricerca ha
riguardato
la
fondazione epistemologica della pedagogia e la
riflessività teoretico-pedagogica; storico-pedagogica;
pedagogico-didattica; pedagogico-sistematica. Gli
studi relativi all’ambito pedagogico-sistematico
interessano soprattutto il contesto teorico
scientifico-filosofico della pedagogia generale. Gli
studi relativi all’ambito storico-pedagogico hanno
contestualizzato l’aspetto storiografico e sistematico
della pedagogia generale: positivismo filosofico (positivismo e metafisica;
positivismo e
filosofia; positivismo e politica); positivismo e
pedagogia (pedagogia - scienza - etica); ontologia;
spiritualismo;
herbartismo; sociologia e pedagogia (Mosca/Pareto); istorismo e pedagogia (Croce); idealismo
e pedagogia (Gentile). Gli studi relativi
all’ambito pedagogico-didattico hanno contestualizzano
la ricerca teorica all’interno della didattica delle
scienze sociali:
sociologia
dell’emigrazione di massa;
ecologia; teorie dell’avvento di fascismo e
nazionalsocialismo;
teorie
liberali; teorie
marxiste;
la divisione
internazionale del lavoro; studi sull’economia
politica di Turchia, Grecia, Italia, Spagna,
Portogallo, Germania.
Un ulteriore settore di ricerca ha riguardato la
dicibilità teoretica, la giustificazione filosofica
della pedagogia interculturale come disciplina accanto
alle altre scienze umane e sociali.
Le sue tesi
filosofiche di fondazione pedagogica
interculturale,
fondate soprattutto sull’esperienza in Germania, sono
state poi recepite quasi interamente nel mondo
scientifico italiano e in altri paesi europei. Con il
suo lavoro sulla pedagogia interculturale non ha solo
dato un importante contributo alla scienza ma anche a
una società più aperta e più tollerante.
Gli studi relativi all’area della metodologia delle
scienze sociali (con riguardo ad alcuni particolari
ambiti: semiotica, teoria del linguaggio, pragmatica
trascendentale) hanno interessato soprattutto la
possibilità di discutere il problema della fondazione
delle scienze sociali e, in particolare, di
problematizzare il metodo trascendentalpragmatico e il
concetto di etica del discorso nella prospettiva di
ricostruzione della discorsività
scientifico-pedagogica.
Uno dei punti centrali delle sue ricerche è stato
dedicato alla ricostruzione dell’evoluzione delle
scienze sociali, con particolare riferimento alla
pragmatica trascendentale di Karl-Otto Apel. Oltre
all’amicizia, lo legavano a Karl-Otto Apel ragioni
filosofiche, come la convergenza verso un discorso
filosofico che resta fermo sulla necessità
dell’universalismo contro ogni frantumazione
contestualistica o contingentistica della ragione. Ha
dedicato a Karl-Otto Apel, tra l’altro, due volumi:
Lettere a Kant –
La trasformazione apeliana dell’etica kantiana (3a
ed. 2010) e
Ermeneutica trascendentale e fondazione ultima di
filosofia e scienza – Introduzione al pensiero di
Karl-Otto Apel (2008).
Nel libro Lettere a Kant. La trasformazione
apeliana dell’etica kantiana, Pellegrini, Cosenza
2005) ha sviluppato una rielaborazione critica della
filosofia kantiana secondo la chiave di lettura
trascendentalpragmatica, in base al doppio passaggio
elaborato da Karl-Otto Apel: dall’Io conoscente al
co-soggetto o intersoggetto e dalla
separazione-distinzione di ragione pratica, ragione
teoretica e ragione estetica all’unitarietà di queste
tre accezioni di ragione nella ragione
argomentativa.
Nel libro Ermeneutica
trascendentale e fondazione ultima di filosofia e
scienza – Introduzione al pensiero di Karl-Otto Apel
ha ricostruito, per un verso, le categorie centrali
della filosofia trascendentale moderna attraverso
un’analisi circostanziata che va da Descartes a Vico,
da Kant a Husserl, passando, tra l’altro, per la
filosofia analitica da Wittgenstein a Royce,
l’ermeneutica fenomenologica da Heidegger a Gadamer e
la semiotica di Peirce; per altro verso, ha messo a
fuoco la grande elaborazione trascendentalermeneutica
apeliana di fondare su basi semiotiche - unitamente
alla riformulazione della filosofia trascendentale
moderna e soprattutto alla riformulazione della
filosofia trascendentale kantiana, nonché alla
rifondazione di filosofia e scienza in chiave di
fondazione ultima - un progetto postmetafisico di
ricomposizione dei presupposti della struttura
trascendentale del pensiero che rivoluziona il modo di
intendere la conoscenza, la comprensione, la verità e,
in ultima istanza, la stessa filosofia.
Di Karl-Otto Apel ha tradotto in italiano e curato i saggi
recenti più significativi: Lezioni di Aachen e
altri scritti, Pellegrini, Cosenza, 2004; Cambiamento
di paradigma. La ricostruzione
trascendentalermeneutica della filosofia moderna,
Cosenza, 2005; Ermeneutica e filosofia
trascendentale in Wittgenstein, Heidegger, Gadamer,
Apel, Cosenza, 2006.
Ha, inoltre, curato (con M. Kettner), Laudatio in
honorem Karl-Otto Apel per il suo 85esimo compleanno,
Cosenza 2007 e la Festschrift: Filosofia
trascendentalpragmatica/ Transzendentalpragmatische
Philosophie – Scritti in onore di Karl-Otto Apel per
il suo 85° compleanno, Cosenza, 2007.
Sono usciti, sotto la sua cura, due Numeri Speciali
(numero 24/2019 e numero 26/2020) della rivista
«Topologik», dedicati a Karl-Otto Apel, che vedono
riuniti i maggiori specialisti internazionali della
pragmatica trascendentale. Ha partecipato all’opera
anche il filosofo Jürgen Habermas. L’opera è stata
raccolta in volume unico integrale: Karl-Otto Apel:
Vita e pensiero / Leben und Denken, pubblicato da
Pellegrini Editore, giugno 2020.
La ricerca di fondazione delle scienze sociali,
avviata con la Collana
Metodologia
delle Scienze Sociali, in un lavoro in comune con
la teoria sistemica di Niklas Luhmann e la pragmatica
trascendentale di Karl-Otto Apel, in collaborazione
con altri autorevoli esponenti della filosofia
contemporanea di area soprattutto germanica, ha
interessato anche l’area filosofica italiana
contemporanea e, anche in questo caso, alcune delle
sue voci più autorevoli.
Le linee di ricerca filosofica e pedagogica che
Michele Borrelli ha ripreso e rimesso in discussione
confrontandosi con filosofi, pedagogisti e studiosi
delle scienze umane e sociali, sia in ambito nazionale
che in ambito internazionale vanno (per quanto
riguarda la filosofia e le scienze umane e sociali)
dalla pragmatica trascendentale al pensiero debole,
dalla crisi della ragione alla critica del
postmoderno, dalla rivisitazione delle ontologie
metafisiche alla scuola analitica, dalla fenomenologia
alla messa in discussione dell’ultimo Heidegger e
dell’ermeneutica filosofica di Gadamer; (per quanto
riguarda la ricerca pedagogica) dalla crisi del
fondamento alla critica dello scientismo, dalla
riproposizione di un’idea dialettico-ontologica della
pedagogia alla ripresa di un concetto di Bildung che
recuperi, in senso diltheyano, la logica delle
‘scienze’ umane e sociali: la riproposizione, cioè, di
una linea di ricerca che vede nell’ermeneutica critica
la condizione di possibilità del portarsi oltre lo
scientismo e riformulare l’idea originale di Bildung
mediante il recupero, secondo il filosofo-pedagogista
Michele Borrelli, di un concetto di ragione che
‒
nonostante il dilagare di una ragione frantumata in
mille rivoli ‒ riesca a ricomporsi, nel senso kantiano, non solo nella sua
dimensione teoretica, ma anche e soprattutto, nella
sua dimensione pratica e nella sua dimensione
estetica.
Nel 2010 pubblica il volume Filosofie contemporanee (a
cura e con R. Fornet-Betancourt), traducendo tutte
le interviste (prima parte dell’amplissimo testo) con
K.-Otto Apel, M. Bunge, R. Fornet- Betancourt, M.
Foucault, M. Frank, A. Heller, K. Kosik, J. Kristeva,
E. Lévinas, N. Luhmann, R. Panikkar, G. Petrovic,
J.-Paul Sartre e traducendo tutti i contributi in
lingua tedesca, presenti nella seconda parte
del testo. Contributi di: H. Albert, C. F.
Gehtmann, J. Habermas, H. Lübbe, J. Mittelstraß, G.
Radnitzky, H. Schnädelbach, A. Wellmer, W. Welsch.
Nel 2011 è uscito il volume internazionale collettaneo:
Pensiero critico - Scritti internazionali/
Internationale Beiträge in onore (zu Ehren von)
Michele Borrelli con contributi di:
K.-O. Apel, D. Benner, A. Bernhard, J. Breithausen, F.
Cambi, F. Caputo, L. Corradini, A. Cortina, F. Crespi,
A. Fabris, Phil. Foray, R.-Fornet Betancourt, M.
Gennari, R. Hesse, G. Marramao, H. Merkens, D. J.
Michelini, W. Müller, Nadezda Pelcova, A. Portera, J.
Ruhloff, G. Vattimo, P. Zedler, G. Zizola.
In uno dei suoi studi recenti
Postmodernità e
fine della ragione (2010) rovescia la critica che
i filosofi postmoderni sferrano alla filosofia
metafisica contro lo stesso filosofare dei
postmodernisti.
Nelle
riflessioni sviluppate nei libri La ricerca del
fondamento in pedagogia – Contro una pedagogia ridotta
a scienza empirica (2011) e Il tramonto
della paideia in Occidente (2013) si coglie, da un
lato, il nichilismo in cui è sprofondata la paideia
dell’Occidente e, dall’altro, l’ottimismo di uscirne
fuori aprendo a un orizzonte di senso che definisce
“paideia etica”.
È stato il propugnatore di un Nuovo Umanesimo (per
un’etica minima universalmente condivisibile), nel
volume pubblicato nel 2017
Nuovo umanesimo
o nichilismo. Grandezza e miseria dell’Occidente,
da contrapporre all’invadente Nichilismo che mette a
rischio la globalità del pianeta
terra.
Con il libro
Un’etica minima per
un pianeta in via di estinzione
(2020) propone un concetto di etica
che, se riconosciuta e condivisa globalmente, riesca a
corrispondere alla necessità di poter garantire la
sopravvivenza della vita sul pianeta terra e la
sopravvivenza dell’eco-sistema terra nelle sue tante
differenziazioni, specificità e diversità, non da
ultimo, e nella sua amplissima complessità in
generale.