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Nichilismo o fede?
Al Centro
Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel il filosofo Michele
Borrelli ha relazionato in merito al “Gesù di Nazaret” di
Benedetto XVI |
Il Centro
Filosofico Internazionale Karl-Otto Apel (Onlus), in collaborazione con la
Parrocchia di Acquappesa, ha promosso e organizzato un dibattito sul libro “Gesù
di Nazaret” di Benedetto XVI.
Didascalia foto:
un momento del dibattito e una immagine
della sala (foto di Agos Fotografia e Video). |
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Il dibattito,
moderato dalla giornalista Antonella Alvaro, si è svolto lo scorso 18
maggio alle ore 18.00 nella sede dell’associazione situata nel borgo
antico di Acquappesa, fra i posti più belli del versante tirrenico
calabrese.
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L’incontro – al
quale hanno partecipato esponenti del mondo laico e cattolico – è stato
aperto dai saluti istituzionali di
Saverio Capua, sindaco
di Acquappesa, il quale ha elogiato il lavoro svolto dal presidente del
Centro filosofico, prof. Michele Borrelli, per le iniziative e gli studi
portati avanti nell’ambito dell’associazione di cui è, tra l’altro,
l’ideatore.
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Didascalia foto: (da sinistra) la moderatrice Antonella alvaro, il prof.
Michele Borrelli, il sindaco di Acquappesa Saverio Capua, Monsignor
Augusto Lauro e Don Giacomo Minervino (parroco di Acquappesa)
(foto di
Alfredo Alvaro). |
Didascalia foto: (da sinistra) il prof. Michele Borrelli, il sindaco di
Acquappesa Saverio Capua e Monsignor Augusto Lauro
(foto di
Agos Fotografia e Video). |
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“La presenza di un Centro filosofico
intitolato al maggior filosofo d’oggi e a cui aderiscono i più bei nomi
della filosofia mondiale, nonché istituti di ricerca d’altissimo livello
internazionale non solo dà lustro all’associazione ma è motivo di vanto
e orgoglio per la cittadina della costa calabra tirrenica e per l’intera
regione”, ha affermato Saverio Capua.
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Le finalità scientifiche del Centro
filosofico sono state evidenziate dalla moderatrice Antonella Alvaro,
che ha inoltre comunicato ai presenti che nei prossimi mesi sarà
completato l’allestimento di una biblioteca scientifica internazionale,
con una sezione comprendente tutte le opere e le traduzioni di scritti
di Karl-Otto Apel, nonché gli studi relativi al suo pensiero.
“L’attività del Centro – ha precisato – è indirizzata da un comitato
scientifico che riunisce i maggiori specialisti mondiali della filosofia
trascendentale e della filosofia in generale e si articola in seminari,
giornate di studio, dibattiti pubblici, convegni e conferenze”.
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Didascalia foto: la moderatrice Antonella Alvaro e il prof. Michele
Borrelli
(foto di Alfredo Alvaro). |
Didascalia foto: Monsignor Augusto Lauro
durante il suo intervento; (da sinistra)
il prof. Michele Borrelli e il sindaco di Acquappesa; a destra: Don
Giacomo Minervino (parroco di Acquappesa)
(foto di
Agos Fotografia e Video). |
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Monsignor Augusto Lauro ha espresso
parole di profonda ammirazione e stima per il prof. Borrelli e per il
progetto scientifico da lui promosso.
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Nel suo articolato intervento, Monsignor
Augusto Lauro, si è richiamato alla lectio magistralis "Fede,
ragione e università - Ricordi e riflessioni", tenuta il 12 settembre
2006 da papa Benedetto XVI presso l'università di Ratisbona durante il
suo viaggio in Baviera.
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Didascalia foto: (da sinistra) il sindaco di Acquappesa Saverio Capua,
Monsignor Augusto Lauro, Don Giacomo Minervino (parroco di Acquappesa)
(foto di Agos Fotografia e Video). |
Didascalia foto: Don Giacomo Minervino (parroco di Acquappesa) (foto
di Alfredo Alvaro).
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Don Giacomo Minervino, che con
encomiabile premura e costante dedizione svolge il suo ruolo di guida
pastorale della comunità di Acquappesa, ha sostenuto la necessità di
impegnarsi nella direzione dell’incontro e del
dialogo tra fede e ragione sulla via ampiamente percorsa da papa
Benedetto XVI.
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Ha preso quindi la parola il filosofo
e pedagogista Michele Borrelli, studioso di area tedesca, professore ordinario
di Pedagogia generale all’Università della Calabria, il quale dopo aver
ringraziato i partecipanti al dibattito ha relazionato in merito ai contenuti
del libro di Benedetto XVI con un saggio dal titolo: “La fine del sacro e
l’avvento del nichilismo?”, precisando che, nonostante il titolo provocatorio,
si tratta, da parte sua, di “un tentativo di conciliazione tra laicità e fede,
tra fede e ragione, tra fede e storia”.
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Il filosofo è entrato subito nel vivo
degli argomenti a cui Benedetto XVI cerca di trovare una risposta col
suo libro Gesù di Nazaret, partendo da alcuni
interrogativi:
“L’uomo,
la filosofia possono fare a meno del concetto di Dio? La storia
dell’umanità è storia casuale e della contingenza o è storia che al suo
interno segue uno scopo universale, un disegno (divino), un finalismo
razionale? In altri termini: la realtà è, nel senso di Darwin, creata
dal caso per cui non c’è nessun Dio, nessun fine ultimo? L’origine della
vita è accidentale o segue una ragione (divina) intrinseca alla storia
(dell’umanità)? Vale l’interpretazione che i princìpi morali e l’etica
non sono se non un prodotto dovuto all’azione della selezione naturale?
La realtà di cui noi tutti facciamo esperienza è l’unica assoluta,
increata o meglio autogenerata per forza naturale, intrinseca, caotica e
senza leggi? O vale quanto asserisce Benedetto XVI in riferimento alla
Sacra Scrittura e cioè che l’unico assoluto è Dio; che tutto dipende da
Dio e che senza Dio per l’essere umano non c’è senso esistenziale, ma
solo il baratro dell’assenza di senso e quindi il nichilismo?”.
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Didascalia foto:
il prof. Michele Borrelli mentre relaziona sul tema:
La fine del sacro
e l'avvento del nichilismo?
(Foto di Alfredo
Alvaro)
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Didascalia foto:
il prof. Michele Borrelli mentre relaziona sul tema:
La fine del sacro
e l'avvento del nichilismo?
Da sinistra:
Emilio
Sciammarella (presidente
dell’Associazione Libera Università Popolare Acquappesa "Nicola
Carrozzino")
e la giornalista Antonella Alvaro; a destra: Saverio Capua e Monsignor
Augusto Lauro (foto di Agos Fotografia e Video).
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“Partendo dai punti accennati – chiarisce
il prof. Borrelli – ed è un chiarimento molto importante, si tratta di
vedere dove intendiamo collocare il senso della vita umana se di senso
vogliamo ancora parlare. Da veri nichilisti – come precisa assai bene –
la domanda di senso è superflua. Abbreviando il discorso – spiega il
filosofo – abbiamo due prospettive in concorrenza, l’una laica e l’altra
religiosa: da un lato si apre a noi lo scenario della relatività, della
contingenza (direbbe il neopragmatista Rorty), della finitudine o
temporalità dell’essere (direbbe Heidegger), dall’altro si apre a noi lo
scenario di voler collocare il senso della vita umana nella necessità,
sentita per esempio dalla Chiesa, dell’ineludibile ricorso ad un
concetto di assoluto, fondante o di fondamento, della necessità quindi
di non voler fare a meno del concetto di Dio come punto di riferimento
della vita umana. In altri termini – precisa il docente – abbiamo da un
lato la relatività della finitudine storica dell’uomo e l’impossibilità
di comprendere la nostra storia umana esternamente a questa stessa
storia finita, dall’altro il bisogno espresso dalla Chiesa e in questo
caso dal “Gezù di Nazaret” di papa Benedetto XVI di collocare
l’esistenza umana all’interno di un disegno divino, di un cosmo che è
frutto della creazione di Dio e non del puro caso o di una evoluzione
dovuta a se stessa indipendentemente da ogni intento finalistico”. |
“Indubbiamente – a parere del
filosofo – giungiamo qui al punto centrale del libro: l’intenzione
di Ratzinger è di comprendere la verità come umanizzazione
all’insegna dell’atto fondativo del cristianesimo”. Come ha
giustamente osservato il prof. Borrelli “si tratta in ultima istanza
per Ratzinger di riconoscere il senso dell’incarnazione di Dio.
Un Dio – spiega il prof. Borrelli – che si concede al sacro e
si fa mondo, muore per risorgere e per dare senso alla storia
dell’uomo. La finitudine o meglio la croce, la morte – come
ha ben precisato il filosofo – sono il punto di partenza che
scandiscono il tempo futuro: la salvezza che lascia indietro il male
e apre ad un futuro della storia dell’uomo, come futuro all’insegna
del divino e quindi della salvezza”. Dei diversi passaggi tutti
suggestivi e concettualmente rigorosi del saggio preparato per
l’occasione dal prof. Borrelli riportiamo, infine, uno assai
coinvolgente in cui il filosofo afferma: “Heidegger diceva che
l’uomo doveva essere il pastore dell’essere, doveva vivere
possibilmente nelle vicinanze dell’essere, doveva porsi in
ascolto dell’essere. Benedetto XVI, diversamente da Heidegger,
dice che c’è un solo pastore e che questo pastore non è l’uomo, ma
il logos che in Gesù si è fatto uomo. Questo logos è il
pastore di tutti gli uomini, perché tutti sono stati creati
mediante quell’unico Verbo che si è fatto uomo per offrire la sua
vita”.
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Frontespizio del
libro di Benedetto XVI
(Foto di Alfredo
Alvaro) |
Didascalia foto:
un
momento del dibattito e una immagine della sala
(foto di Agos Fotografia e
Video). |
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La discussione sollecitata dal relatore
ha registrato i contributi di diversi interlocutori, tra cui Giuseppe
Serio, presidente della Fondazione Gianfrancesco Serio, dei parroci
della Cappellania dell’ospedale di Cetraro Don Ermanno, e della fraz.
San Pietro di Cetraro Padre Babbi, del presidente dell’Associazione
Libera Università Popolare - Acquappesa "Nicola Carrozzino" Emilio
Sciammarella, dell’assessore del comune di Acquappesa, Rodolfo Trotta,
nonché del numeroso pubblico presente.
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Alcuni dei
momenti del dibattito
Il prof. Giuseppe
Serio, fondatore e presidente della Fondazione Gianfrancesco Serio
(personalità fortemente impegnata in ambito sociale e culturale), durante
il suo intervento.
L'ingegnere
Rodolfo Trotta, assessore del comune di Acquappesa, molto sensibile
verso questo attuale argomento, ha inviato un suo contributo redatto per
l'occasione.
Clicca sull'icona
per visualizzare il testo dell'intervento
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Didascalia
foto: da sinistra (in piedi) il prof. Giuseppe Serio (presidente della
Fondazione Gianfrancesco Serio); al tavolo: la giornalista Antonella
Alvaro, il prof. Michele Borrelli, il sindaco di Acquappesa Saverio
Capua (foto di Alfredo Alvaro).
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Didascalia
foto: al tavolo (da sinistra) la giornalista Antonella Alvaro, il prof.
Michele Borrelli, Saverio Capua (sindaco di Acquappesa), Monsignor
Augusto Lauro, Don Giacomo Minervino (parroco di Acquappesa) (foto
di Agos Fotografia e Video).
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Didascalia foto: al tavolo (da
sinistra)
Emilio Sciammarella
(presidente
dell’Associazione Libera Università Popolare Acquappesa "Nicola
Carrozzino", la moderatrice
Antonella Alvaro, il prof. Michele Borrelli, Saverio Capua (sindaco di
Acquappesa), Monsignor Augusto Lauro, Don Giacomo Minervino (parroco di
Acquappesa) (foto di Agos Fotografia e Video).
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La giornalista Antonella Alvaro infine ha chiuso il
dibattito ed ha salutato tutti gli intervenuti ed i presenti con un invito a
visitare il sito web dell’associazione promotrice del dibattito:
http://www.centrofilosofico-karl-otto-apel.net/.
La stampa ha
dato ampio spazio all’iniziativa
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