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La scomparsa del Prof. Michele Borrelli, una grave perdita per la filosofia e la pedagogia mondiale
Nella notte, tra il 2 e il 3 marzo, si è spento il Professore
Michele Borrelli, dopo aver combattuto con tutte le sue forze contro
una gravissima malattia. Persona perbene, onesta, con un grande
cuore, un amico, un grande Maestro e un esempio da seguire e al
quale ispirarsi. La sua morte provoca un dolore profondo in tutti
coloro che sono stati suoi allievi, collaboratori, colleghi, amici. Straordinaria figura di studioso, le linee di ricerca filosofica e pedagogica che Michele Borrelli riprende e rimette in discussione, dialogando con filosofi, pedagogisti e studiosi delle scienze umane e sociali, sia in ambito nazionale che in ambito internazionale vanno (per quanto riguarda la filosofia e le scienze umane e sociali) dalla pragmatica trascendentale al pensiero debole, dalla crisi della ragione alla critica del postmoderno, dalla rivisitazione delle ontologie metafisiche alla scuola analitica, dalla fenomenologia alla messa in discussione dell’ultimo Heidegger e dell’ermeneutica filosofica di Gadamer; (per quanto riguarda la ricerca pedagogica) dalla crisi del fondamento alla critica dello scientismo, dalla riproposizione di un’idea dialettico-ontologica della pedagogia alla ripresa di un concetto di Bildung che recuperi, in senso diltheyano, la logica delle ‘scienze’ umane e sociali. Ha, inoltre, contribuito in maniera determinante allo sviluppo della pedagogia interculturale. Le sue riflessioni, fondate soprattutto sull’esperienza in Germania, sono state poi recepite quasi interamente nel mondo scientifico italiano e in altri paesi europei. Di recente era impegnato nella ricerca di un Nuovo Umanesimo (per un’etica minima universalmente condivisibile) da contrapporre all’invadente Nichilismo. Professore ordinario (in quiescenza) di Pedagogia Generale all’Università degli Studi della Calabria. Ha conseguito il dottorato di ricerca (Doktor Phil.) e il Magister Artium presso l’Università Justug Liebig di Gießen (Germania). ). Il titolo della tesi conclusiva di Magister Artium è: Lernzielermittlung,-legitimation und –operationalisierung im Bereich Politischer Didaktik zwischen Ideologie und Wissenschaft. Il testo è stato pubblicato in Kurt Gerhard Fischer (a cura di), Politische Pädagogik zwischen Pädagogik und Politik, Metzler, nel 1976. Il titolo della tesi di Doktor Philosophie è: Politische Bildung in Italien – Revolution und Konterrevolution. Il testo è stato pubblicato dalla casa editrice Metzler, Stuttgart nel 1979. Professore universitario nella Bergische Universität Wuppertal, ha insegnato anche nella Goethe Universität di Francoforte, nella Justus Liebig Università di Gießen e nell’Università di Norimberga. Ha pubblicato varie monografie nelle case editrici tedesche: Metzler (Stoccarda), Ehrenwirth (Monaco), Schoeningh (Paderborn), Schneider (Baltmannsweiler). Michele Borrelli, che ha vissuto quasi due decenni in Germania, ove ha insegnato nelle Università di Giessen, Francoforte, Wuppertal e Norimberga, ha fatto del tedesco la sua lingua madre (come documentano la gran parte degli scritti), prima di ritornare (nel 1988) nuovamente nei luoghi della sua origine (Calabria) e continuare, forse anche con più intensità, l’attività di ricerca che ha spostato da un Paese all’altro; attività di ricerca che, a partire dal 1992, è stata affiancata dall’attività didattica nell’Università della Calabria. La sua formazione culturale avviene in Germania in più periodi: in un primo periodo, all’interno della teorizzazione della corrente scientifico-spirituale che va da Th. Litt a E. Spranger, da H. Nohl a E. Weniger e W. Himmerich (primo ciclo di studi) con il conseguimento all’abilitazione in Romanistica per le Scuole Medie. In un secondo periodo, all’interno della teorizzazione della Scuola di Gießen (K.G. Fischer/W. Hilligen/R. Schmiederer/S. George), col conseguimento del Magister Artium (secondo ciclo di Studi) nelle aree di ricerca della Didattica delle Scienze Sociali. Segue un terzo periodo di studio in Scienze Politiche (con F. Neumann/A. Andiel) che abbraccia le aree di teorizzazione (da K. Marx a J. A. Schumpeter, da Freud ad Habermas) col conseguimento del Dr. Phil. in Antropologia Culturale, segue i corsi di I.-Maria Greverus. Di qui in avanti, partono le collaborazioni scientifiche e le pubblicazioni con i rappresentanti della pedagogia scettico/critico/trascendentale, all’interno dell’area di teorizzazione che va da Kant a Petzelt (Wolfgang Fischer e Jörg Ruhloff). Ospite, in età giovanissima, assieme a uno dei suoi maestri (K. G. Fischer) a casa di M. Horkheimer (Horkheimer è con Th. W. Adorno il massimo esponente della Teoria Critica), si dedica, nelle sue ricerche, alla teorizzazione di un proprio concetto di Pedagogia Critica e di Pensiero Critico, sviluppando un modello teorico di Pedagogia come ontologia dialettica della società (6a ed. 2010). Iniziano le collaborazioni filosofiche con Karl-Otto Apel e i filosofi internazionali della Pragmatica Trascendentale. L’etica di Apel diviene la base intellettuale della sua vita, della sua attività di ricerca e insegnamento.Tanti i lavori di traduzione dal tedesco in italiano. Tante le discussioni e gli incontri con Apel e casa sua in Germania e ad Acquappesa, a casa di Borrelli. Tanti gli incontri con i filosofi della pragmatica trascendentale. Illuminanti sono stati, in Italia, gli incontri con la Comunità Bresciana (Chizzolini/Pierucci) e soprattutto l’incontro e i dialoghi con Luciano Corradini (un vero lume di grazia e spiritualità e di riflessione intensa e democratica sulla Scuola Italiana e sulle sue possibili Doverose Riforme). Presidente del Centro filosofico Karl-Otto Apel e del Premio Internazionale per la Filosofia Karl-Otto Apel, ha fondato e diretto Topologik – Rivista Internazionale di Scienze Filosofiche, Pedagogiche e Sociali.
Nel 2017 riceve dal Presidente della Repubblica Federale Joachim
Gauck l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della
Repubblica Federale di Germania per la cultura e la ricerca
scientifica. Ha, inoltre, curato (con M. Kettner), Laudatio in honorem Karl-Otto Apel per il suo 85esimo compleanno, Cosenza 2007 e la Festschrift: Filosofia trascendentalpragmatica/ Transzendentalpragmatische Philosophie – Scritti in onore di Karl-Otto Apel per il suo 85° compleanno, Cosenza, 2007. Sono usciti, sotto la sua cura, due Numeri Speciali (numero 24/2019 e numero 26/2020) della rivista «Topologik», dedicati a Karl-Otto Apel, che vedono riuniti i maggiori specialisti internazionali della pragmatica trascendentale. Ha partecipato all’opera anche il filosofo Jürgen Habermas. L’opera è stata raccolta in volume unico integrale: Karl-Otto Apel: Vita e pensiero / Leben und Denken, pubblicato da Pellegrini Editore, giugno 2020. Nel 2010 pubblica il volume Filosofie contemporanee (a cura e con Raùl Fornet-Betancourt), traducendo tutte le interviste (prima parte dell’amplissimo testo) con K.-Otto Apel, M. Bunge, R. Fornet- Betancourt, M. Foucault, M. Frank, A. Heller, K. Kosik, J. Kristeva, E. Lévinas, N. Luhmann, R. Panikkar, G. Petrovic, J.- Paul Sartre e traducendo tutti i contributi in lingua tedesca, presenti nella seconda parte del testo. Contributi di: H. Albert, C. F. Gehtmann, J. Habermas, H. Lübbe, J. Mittelstraß, G. Radnitzky, H. Schnädelbach, A. Wellmer, W. Welsch. Nel 2011 è uscito il volume internazionale collettaneo: Pensiero critico - Scritti internazionali/Internationale Beiträge in onore (zu Ehren von) Michele Borrelli con contributi di: K.-O. Apel, D. Benner, A. Bernhard, J. Breithausen, F. Cambi, F. Caputo, L. Corradini, A. Cortina, F. Crespi, A. Fabris, Phil. Foray, R.-Fornet Betancourt, M. Gennari, R. Hesse, G. Marramao, H. Merkens, D. J. Michelini, W. Müller, Nadezda Pelcova, A. Portera, J. Ruhloff, G. Vattimo, P. Zedler, G. Zizola.
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